La voglia di investire nel vento
per Avvenire
Anche il Continente africano ora punta sulle rinnovabili
LOMÉ ( TOGO) chiamato il «Lake Turkana wind power project». Considerato il più grande progetto di energia eolica dell’Africa subsahariana. Oltre 40mila acri di estensione situati appunto vicino al Lago Turkana, nel nord-ovest del Kenya.
È in questo posto, definito da molti antropologi la «culla della cultura umana» grazie all’abbondanza di fossili antichissimi, che una corrente d’aria costante arriva dalle atmosfere dell’Oceano indiano. Programmato per essere terminato entro giugno 2016, il cantiere permetterà al Paese di generare oltre 5mila gigawattora di energia nei prossimi 3 anni, cioè il 20% del consumo nazionale. «L’obiettivo è di installare 365 pale eoliche che avranno una capacità di carico del 68% » , spiega un articolo del quotidiano locale, Daily nation. «Tali cifre renderanno l’impianto il più efficiente al mondo. E al contrario dei soliti investimenti cinesi coinvolti in progetti importanti come questo – continua il giornale keniano –, ci sarà un consorzio di investitori tra cui l’Unione europea e la Banca africana dello sviluppo (Afdb)».
L’ammontare dei costi si aggira intorno ai 690milioni di dollari. L’impresa diventerà quindi più monumentale dell’impianto di 131 turbine a Tarfay (Marocco), e del complesso Ashegoda ( Etiopia) operativo dal 2013. Le pale, procurate dalla società Vestas ( che si è aggiudicata il 12,5% del pro-È getto), saranno posizionate sulla riva del Lago Turkna, il quarto più grande tra i laghi salati del mondo. Il vento soffia a una velocità fissa di almeno 30km orari e non sembra essere affetto da intervalli. Anche Google ha dimostrato un forte interesse, avendo previsto di comprare la fetta di Vestas appena il progetto andrà in rete, probabilmente all’inizio del 2017. Il Kenya, come molti altri Paesi africani, usufruisce da anni di energia idroelettrica e carburante fossile. È infatti negli ultimi anni che il continente nero si è radicalmente diretto verso le nuove energie rinnovabili, iniziando a sfruttare a pieno il suo potenziale eolico.
«Oltre il 66% della popolazione africana non ha l’elettricità – indicano gli esperti –, e più dell’85% di essi non ne hanno accesso poiché vivono nelle aree rurali». Tra le sfide principali da affrontare rispetto all’energia eolica in Africa ci sono: la velocità incostante e la capacità di carico che non supera di media il 30%. Ma il bisogno di investire nel vento è sempre più una necessità. Un nuovo progetto della Banca mondiale (Bm) sta infatti prendendo di mira Zambia e Tanzania.
Secondo il Programma per la gestione del settore energetico (Esmap), la Bm ha cominciato a giungo del 2014 la prima fase: svolgere uno studio preliminare della corrente del vento per comporre una mappa dell’energia eolica. A questo seguiranno seminari per gli esperti del mestiere e anche ufficiali governativi locali. «Nella seconda e terza fase – afferma lo studio –, insegneremo invece a raccogliere dati sul potenziale dell’energia eolica e li metteremo a confronto con i dati reali». E mentre le società spagnole, Gamesa e Elecnor, sono da diversi mesi coinvolte nella costruzione di un impianto ad energia eolica nella capitale mauritana, Nouakchott, persino il Sudan sta pensando di terminare entro il 2019 un’installazione da 100megawatt con un investimento statale di oltre 213milioni di dollari. L’Enel green power ha invece vinto il terzo progetto di energia eolica in Sudafrica dove sul territorio ci sono già 5 impianti pienamente operativi e molti altri in via di costruzione.
L’italiana Enel Green Power punta forte sul Sudafrica
Enel green power sta diventando in Sudafrica una delle società più affermate rispetto ai progetti di energia rinnovabile. Lo scorso aprile la società italiana sì aggiudicata il terzo progetto di energia eolica. Insieme agli altri due e alle installazioni di pannelli solari, Enel arriverà a produrre 938megawatt di energia rinnovabile all’anno. Il Sudafrica è tra gli Stati africani più all’avanguardia quando si tratta di energia eolica. Le autorità hanno infatti lanciato il Programma di approvvigionamento per la produzione indipendente di energia rinnovabile attraverso cui si mettono all’asta diversi progetti utili a contrastare il cambiamento climatico. Enel ha vinto due progetti di 142megawatt in Oyster bay e 141 megawatt in Nxuba. Il terzo, di 142megawatt, è a Karusa (Northern Cape). Mentre i primi due progetti dovrebbero diventare operativi nel 2017, il terzo lo dovrà diventare nel 2018.
(M.F.K.)
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