La Cina si compra l’Africa Yuan sfida euro e dollaro
per Avvenire
Nelle riserve delle banche centrali la valuta asiatica
LOMÉ ( TOGO) L’avanzata dell’economia cinese in Africa ha raggiunto un nuovo livello. Ai margini del summit Cina-Africa iniziato mercoledì scorso in Sudafrica, le autorità cinesi hanno infatti dichiarato di voler inserire lo yuan come principale moneta di scambio nelle riserve delle banche centrali del continente nero. Tale mossa potrebbe radicalmente diminuire la dipendenza dei mercati africani dall’Occidente.
«Alcuni Paesi hanno avanzato l’argomento durante gli incontri bilaterali – ha confermato Zhong Jianhua, rappresentante speciale del governo cinese per gli affari africani –. I leader di entrambe le parti hanno posto grande importanza a tale tema». Dopo essere stato accettato dal Fondo monetario internazionale nel paniere delle monete estere principali insieme a dollaro, sterlina, euro e yen, lo yuan rappresenterà una parte sempre più solida delle riserve africane. «Il valore del commercio tra Afri- ca e Cina dovrebbe raggiungere i 385 miliardi di dollari entro la fine dell’anno – afferma Allan Olingo, analista della rivista The Eastafrican –. Quindi l’Africa sarà probabilmente in grado di proteggersi da una eccessiva esposizione al dollaro».
Gran parte del commercio tra Africa e Cina si svolge da decenni cambiando le cifre in dollari o euro prima di ricambiarle in yuan. Ma con il vertiginoso aumento degli investimenti cinesi nei diversi settori dell’economia africana, per molti economisti sembra logico riformare almeno in parte tale pratica. «L’inclusione dello yuan nella lista delle riserve monetarie globali sarà una grande spinta per l’Africa », spiega il kenyano Robert Mudida, professore alla Strathmore business school. «L’Africa fa sempre più affari con i cinesi attraverso l’avvio di progetti multimiliardari. Le economie africane – continua Mudida – saranno quindi le prime a vincere, poiché si ridurranno i costi commerciali e le perdite delle conversioni monetarie».
Ghana, Nigeria, Sudafrica, Zimbabwe, Mauritius, Zambia e Kenya hanno già una discreta percentuale di riserve di yuan nelle loro banche centrali. Denaro estero che facilita le esportazioni di materie prime e la costruzione di strade, reti ferroviarie, porti ed edifici statali. Durante il summit, il presidente cinese, Xi Jinping, ha dichiarato di voler dare al continente africano «60 miliardi di aiuti in assistenza e prestiti a tasso zero» per i prossimi tre anni. «La crescita dell’Africa è inarrestabile – ha detto Jinping davanti a 35 capi di Stato africani –. Migliaia di africani potranno quindi usufruire delle borse di studio e dei nostri corsi di formazione».
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