Somalia / Soldati italiani attaccati Tutti illesi. Al-Shabaab rivendica
LOMÉ, Togo - Una forte esplosione ha fatto tremare ieri la capitale somala, Mogadiscio. Almeno sette civili, tra cui quattro bambini, sarebbero morti quando un’autobomba guidata da un kamikaze ha colpito un convoglio militare della Missione di addestramento dell’Unione Europea in Somalia (Eutm)
con a bordo quattro soldati italiani, rimasti illesi. Il numero di vittime riportato dai media e dalla polizia locale resta però ancora incerto. I terroristi di al-Shabaab non hanno invece perso tempo a rivendicare l’attentato. «Abbiamo preso di mira gli ufficiali delle Forze della Ue con un’autobomba guidata da un attentatore suicida – ha subito confermato alla stampa Abdiasis Abu Musab, portavoce degli shabaab –. Più tardi vi daremo i dettagli delle vittime». Gli attacchi jihadisti a Mogadiscio non sono una novità, ma è la prima volta che viene colpita direttamente la missione Ue nel Paese. Un chiaro segnale contro chi sta sostenendo politicamente e militarmente il governo del presidente somalo, Mohamed Abdullahi Mohamed. «I terroristi si sono posizionati vicino al ministero della Difesa sulla Industrial road, una delle vie principali della città – ha confermato ieri Abdikadir Abdirahman, a capo del servizio di ambulanze Amin –. Noi abbiamo trasportato in ospedale due morti somali e quattro feriti».
Secondo le prime ricostruzioni, il veicolo con a bordo il kamikaze si è fatto esplodere alle 12,10 locali (11,10 ora italiana). «Il convoglio militare di cinque veicoli è stato attaccato mentre tornavamo da un addestramento – hanno riferito i soldati italiani –. Nessuno di noi è morto o rimasto ferito». Il blindato italiano, un Lince, ha subito danni lievi ed è riuscito a tornare alla base. «Dopo aver salutato personalmente i 4 militari che erano sul mezzo coinvolto nell’esplosione – ha affermato ieri il generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore della difesa –, sono sollevato nel saperli sereni e in buona salute». Altri veicoli che si trovavano vicino all’autobomba sono invece rimasti danneggiati più gravemente. Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha parlato al telefono con i quattro militari italiani coinvolti nell’esplosione. «Vi abbraccio e sono al vostro fianco ogni giorno: gli italiani sono orgogliosi di quello che fate», ha affermato il ministro della Difesa ai quattro militari.
L’Unione Europea è uno dei maggiori finanziatori della Missione di pace dell’Unione Africana (Amisom) nel Paese incaricata da dieci anni di proteggere il governo centrale somalo. Tale sostegno è quindi mal visto dai ribelli jihadisti che vogliono abbattere le autorità e instaurare una rigida versione della sharia, la legge coranica. Negli ultimi mesi, l’esercito somalo sostenuto dalle forze statunitensi, europee e dell’Amisom, ha colpito diverse zone occupate dai jihadisti. Le più recenti operazioni militari contro al-Shabaab sono state lanciate nel sud del Paese, vicino alla città costiera di Chisimaio. Ma sono molte altre le località in gran parte del territorio dove gli scontri con i jihadisti, spesso non pubblicizzati, sono quasi quotidiani. La Somalia è caduta in un vortice di violenze all’inizio degli anni Novanta con la fine del regime di Siad Barre. Da allora centinaia di migliaia di somali sono morti e diversi milioni si sono rifugiati nei Paesi limitrofi o hanno raggiunto l’Europa.
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 1 ottobre 2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA