Camerun / Caccia ai rapitori dei 78 studenti Coprifuoco nel nord Ovest
LOMÉ, Togo - La tensione è alle stelle nella città di Bamenda, capoluogo della regione del Nord Ovest in Camerun, dopo il rapimento di decine di alunni avvenuto lunedì mattina. Il governatore, Adolphe Lele L’Afrique, ha vietato la circolazione a tutti i veicoli privati e imposto un coprifuoco. «Nessuno potrà muoversi tra le 18 e le 6 del mattino in varie zone della provincia – ha riferito in una nota
L’Afrique –. Tale misura servirà a facilitare le operazioni di ricerca». Sono 78 gli studenti sequestrati insieme a un insegnante, un autista e al preside della scuola secondaria presbiteriana di Nkwen. Sebbene nessun gruppo abbia ancora rivendicato il rapimento dei cristiani, le autorità sostengono che sia opera di miliziani separatisti che vogliono l’indipendenza delle due regioni anglofone del Camerun. Gli studenti hanno tra i 10 e i 14 anni. Per il momento è circolato un filmato che ritrae le vittime in un luogo buio mentre ripetono ciò che gli ordina un uomo, apparentemente armato.
«Alcuni alunni affermano di essere stati rapiti e rendono noti i dettagli del sequestro come la data e il nome della scuola – affermava ieri la stampa locale –. Il video sta circolando sui social media». I bambini appaiono tutti spaventati e ognuno di loro dice il proprio nome. Uno degli alunni è invece riuscito a scappare durante l’attacco e ha raccontato alla stampa la sua storia: «Ho visto uno dei miei amici picchiato senza pietà», ha affermato lo studente. «Sapevo che dovevo stare zitto, mentre i rapitori minacciavano di spararci. I miei compagni più grandi sono stati catturati – ha continuato il giovane –, ma quelli più piccoli li hanno lasciati a scuola». Da circa due anni, le regioni anglofone del Camerun sono teatro di proteste e violenze.
La popolazione denuncia la propria «marginalizzazione» rispetto alle decisioni politiche e economiche prese nella capitale francofona, Yaoundé. Secondo le agenzie umanitarie sono centinaia i morti tra i ribelli e le forze di sicurezza camerunesi. L’organizzazione per i diritti umani, Amnesty International, ha detto che: «Entrambe le fazioni hanno compiuto massacri».
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 7 novembre 2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA