Violenze negli scontri per l’autonomia nel Sud: almeno 25 morti, distrutte tre chiese ortodosse
ETIOPIA - Decine di persone sono rimaste uccise nell’ultima settimana in scontri nel sud dell’Etiopia. Ieri sono state accertate 25 vittime, sebbene alcuni media locali parlino di «almeno 60 morti» in differenti parti della provincia di Sidama, dove continuano le proteste per maggiore autonomia. Durante le violenze sono stati distrutti numerosi edifici, tra cui tre chiese ortodosse etiopi. «La regolare struttura di sicurezza locale non ha saputo mantenere l’ordine in alcune aree meridionali del territorio – hanno riferito le autorità in un comunicato –. D’ora in avanti queste zone saranno sotto la sicurezza dell’esercito federale».
I morti e i feriti sono stati provocati soprattutto dagli scontri tra le forze di sicurezza e l’Ejeto, un gruppo di giovani di etnia Sidama. Ma anche altre comunità hanno subito duri attacchi prima di fuggire. Gli scontri sono scoppiati una settimana fa, quando è scaduta la possibilità di istituire un referendum per una maggiore autonomia dei Sidama, la quinta etnia più numerosa del Paese che rappresenta circa il 4 per cento della popolazione etiope. I Sidama risiedono nella regione delle Nazioni, uno dei nove Stati regionali a base etnica dell’Etiopia, e sono noti per il loro attaccamento alle tradizioni culturali e religiose, oltre all’importante coltivazione del caffè.
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 25 luglio 2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA