Allarme Onu: «Il governo del Sud Sudan recluta soldati»
SUD SUDAN - Su alza la tensione in Sud Sudan, dal 2013 teatro di una feroce guerra civile tuttora in corso. Un rapporto delle Nazioni Unite ha avvertito che il governo, violando tutti i principi del fragile accordo di pace firmato con i ribelli l’anno scorso, ha continuato a reclutare miliziani dell’etnia maggioritaria. Fino ad oggi sono almeno 10mila i nuovi guerriglieri pro-governativi.
«I firmatari dell’accordo di pace non hanno preso alcuna decisione significativa negli ultimi mesi per ripristinare la stabilità nel Paese – denuncia il rapporto redatto dal Gruppo di monitoraggio Onu –. Tale comportamento rappresenta una minaccia immediata alla pace nel martoriato Sud Sudan». Il presidente Sud Sudanese, Salva Kiir, di etnia dinka, avrebbe dato ordine al Servizio di sicurezza nazionale (Nss) di reclutare almeno 10mila miliziani, in gran parte bambini, da integrare nella futura forza di sicurezza unificata. Questo dimostra che la
relazione con il suo nemico numero uno, il capo ribelle ed ex vice-presidente, Riek Machar, di etnia nuer, resta altamente conflittuale. Inoltre, entrambi hanno recentemente deciso di posticipare di almeno 100 giorni la nascita del nuovo governo di coalizione per motivi legati soprattutto a «sicurezza e governance».
Da quando è scoppiata questa nuova guerra civile nel dicembre del 2013, «quasi 400mila civili sono morti e circa due milioni risultano profughi », stimano le organizzazioni umanitarie sul campo. Questa settimana gli Stati Uniti hanno quindi deciso di richiamare a Washington il loro ambasciatore nella capitale, Juba. Degli 83mila soldati da reclutare per l’esercito unificato, 7,400 sono stati registrati dal governo mentre 32mila sono associati alla ribellione. Alcuni leader religiosi, tra cui papa Francesco, hanno mostrato l’intenzione di visitare il Paese solo se verrà instaurato un nuovo governo entro i prossimi tre mesi.
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 28 novembre 2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA