Costa D'Avorio. Al-Qaeda vuole «sfondare» a Sud
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Foto: Forze di sicurezza all’hotel Grand Bassam dopo l’assalto (Epa)
per Avvenire
Salgono a 18 i morti, tra cui quattro francesi, nel massacro di domenica
NAIROBI, Kenya - «Non avrei mai pensato che sarebbe potuto accadere. Ho visto tutti i clienti correre con i loro bambini in braccio che piangevano: "Aiuto, ci stanno sparando sulla spiaggia!". Abidjan poteva essere un bersaglio, ma non qui». Souleymane Ouadreogo è ancora choccato. È sopravvissuto sebbene stesse lavorando in un ristorante vicino al luogo dell'attentato qaedista di domenica in Costa d'Avorio, l'ex colonia francese. Sono 18 le persone che hanno perso la vita al Chelsea Hotel e all'Hotel Etoile du sud di Grand Bassam, località balneare a 40 chilometri dalla capitale commerciale, Abidjan, e regolarmente frequentata tanto dalla gente del posto quanto dagli stranieri. Gran parte del settore alberghiero si riempie proprio durante il fine settimana, quando i residenti di Abidjan escono dalla città per rilassarsi davanti al mare. L'attacco porta ancora una volta la sanguinosa firma dei terroristi di al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). «Sei assalitori hanno raggiunto Bassam nel primo pomeriggio – ha detto ieri dalla scena dell'attentato il presidente ivoriano, Alassane Ouattara –. Sono 15 i civili rimasti uccisi insieme a tre soldati delle nostre forze speciali». In seguito alla sparato- ria sono morti anche sei militanti. Nonostante gli avvertimenti riguardo a possibili colpi terroristici in diverse città dell'Africa sub-sahariana, nessuno sembrava aspettarsi che venisse colpita la Costa d'Avorio, così a sud del Sahara. «I civili morti sono cittadini del Burkina Faso, Mali, Camerun, Francia e Germania », ha precisato ieri Hamed Bakayoko, il ministro dell'interno ivoriano. Almeno quattro italiani sono invece sopravvissuti. In seguito a una telefonata tra il presidente ivoriano e il leader francese Hollande, l'Eliseo ha confermato la morte di quattro connazionali. Su invito di Ouattara, inoltre, l'ex presidente Nicolas Sarkozy atterrerà giovedì nel Paese per «rendere omaggio » alle vittime. La Francia, che ha lanciato una guerra contro diversi gruppi qaedisti nel nord del Mali tre anni fa, ha almeno 3.500 soldati in varie basi della regione. Domenica c'era invece una delegazione degli Stati Uniti guidata da Marcus Jadotte, funzionario del dipartimento del Commercio statunitense. «La delegazione di Jadotte avrebbe dovuto fare tappa proprio all'hotel Etoil du Sud», ha rivelato una fonte diplomatica. Inoltre, erano presenti membri dell'Università della Florida e alcuni impiegati dell'ambasciata americana. È la terza volta in meno di sei mesi che Aqmi effettua un attentato così sofisticato in Africa occidentale. Mentre lo scorso novembre era stato preso di mira l'hotel Radisson di Bamako, in Mali, a gennaio sono invece stati attaccati un hotel e un bar nella capitale burkinabé, Ouagadougou. In totale furono 50 le vittime. «Aqmi è tra i più pericolosi gruppi terroristici nella regione – sottolineano gli esperti –. Con questo attentato così lontano dal loro abituale raggio d'azione, ci si domanda dove colpiranno la prossima volta». Secondo Marco Di Liddo, analista del Centro studi internazionali (Cesi), ci sono almeno «20mila mujaheddin e aspiranti kamikaze » in Africa. «Si tratta di un jihadismo a macchia di leopardo – ha spiegato ieri Di Liddo –. Non c'è più un'organizzazione piramidale che manovra le cellule, ma una rete diffusa di gruppi eterogenei attivi sul territorio».
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