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Ebola, due casi nel Sud Kivu

20 Agosto 2019

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RDCONGO - Aumentano nuovamente le preoccupazioni per l’epidemia di ebola in corso, dopo che altri due casi sono stati confermati nel Sud Kivu, a ovest della Repubblica democratica del Congo. Dopo oltre un anno di crisi, è infatti la prima volta che il virus viene registrato in quella regione.

«Si tratta di una madre di 26 anni deceduta e di uno dei suoi due bambini, per ora ricoverato – hanno confermato ieri fonti del ministero della Salute congolese –. Il virus è ora presente anche nel distretto di Lwindi, situato nella regione di Mwenga». Secondo le prime riscostruzioni, la famiglia in questione aveva visitato nei giorni scorsi la città di Beni, nella provincia del Nord Kivu, il centro nevralgico di quest’ultima crisi. Quando sono tornati a casa nel Sud Kivu la madre e uno dei figli si sono sentiti male. Il bambino sopravvissuto è ora in cura presso una struttura sanitaria. «Purtroppo si è aperta una nuova frontiera del virus ebola con questi ultimi due casi – ha dichiarato Jean-Jacques Muyembe, direttore dell’Istituto nazionale per la ricerca biomedica –. Una squadra di coordinamento per la “campagna anti- ebola” è appena arrivata nell’area per sensibilizzare gli abitanti». Per ora il virus aveva contagiato

migliaia di persone nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri, mentre tre membri della stessa famiglia sono morti nel vicino Uganda. È una lotta contro il tempo per risolvere la crisi, ma l’emergenza resta molto difficile da gestire.

A causa della diffidenza della popolazione nei confronti della malattia e delle vaste aree occupate dai gruppi armati nella parte occidentale del Paese, gli operatori umanitari devono affrontare numerosi ostacoli per curare le persone più a rischio. Inoltre, la strategia del vaccino che sembrava funzionare inizialmente non ha più gli effetti desiderati da alcune settimane. «Oltre 2.800 persone sono state contagiate da quando la decima epidemia è iniziata l’1 agosto del 2018 – ha stimato recentemente un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) –. I morti registrati sono fino ad ora quasi 2.000».

Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE  - 20 agosto 2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA