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Etiopia-Eritrea: «Duecento vittime in battaglia»

16 Giugno 2016

Etiopia-Eritrea: «Duecento vittime in battaglia» DAKAR, Senegal -- Le notizie che arrivano dalla frontiera tra Eritrea e Etiopia sono sempre più preoccupanti. Si teme che più di 200 soldati etiopi siano morti e oltre 300 siano i feriti negli scontri avvenuti tra domenica e lunedì scorsi alla frontiera centrale di Tsorona. I due governi continuano ad accusarsi a vicenda di aver scatenato i combattimenti. «L’attacco è stato lanciato dal Fronte di liberazione del popolo tigrino ( Tplf) – recitava ieri l’ennesimo comunicato fotocopia del ministero dell’Informazione dalla capitale eritrea, Asmara, riferendosi al principale partito all’interno dell’amministrazione etiope –. L’obiettivo ultimo è difficile da comprendere». L’Etiopia, che accusa l’Eritrea di aver bombardato le sue postazioni, ha parlato invece del rischio reale di una «guerra totale». Il governo eritreo ha quindi richiesto una «riunione ur- gente del Consiglio di sicurezza dell’Onu». L’altro ieri lo stesso segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha espresso la sua preoccupazione: «Abbiamo chiesto ai due governi di esercitare la massima moderazione – ha spiegato il suo portavoce, Stephane Dujarric –. È necessario astenersi da ogni azione o comunicazione capace di aggravare la situazione». Mentre Ban ha dialogato con il primo ministro etiope, Hailemariam Desalegn, durante un incontro a Bruxelles, il vice segretario generale dell’Onu, Jan Eliasson, ha invece avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri dell’Eritrea, Osman Saleh Mohamed. Le frontiere tra Eritrea ed Etiopia sono da tempo altamente militarizzate dopo che almeno 100mila persone sono morte tra il 1998 e il 2000 a causa di una guerra legata alla mancanza di una demarcazione precisa del confine. Sono invece altrettanto pesanti le accuse portate dall’organizzazione per i diritti umani, Human Rights Watch (Hrw), contro il governo dell’Etiopia. Almeno «400 persone sono state uccise dall’esercito etiope durante le proteste della comunità oromo tra il novembre 2015 e lo scorso maggio», afferma perentoriamente il rapporto di Hrw: i manifestanti protestavano contro la possibile annessione della loro regione a quella di Addis Abeba. Le autorità etiopi hanno contestato lo studio, parlando solo di «cifre generose» e si «alcune mele marce all’interno delle forze di sicurezza». --- Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 17 giugno 2016 © RIPRODUZIONE RISERVATA