Nigeria/Bombe «per errore» sui profughi: 50 morti
NAIROBI, Kenya - Sono almeno 50 i civili rimasti uccisi ieri per errore a causa di un bombardamento da parte dell’aviazione nigeriana su un campo profughi nel nord-est della Nigeria. Il bilancio però è destinato ad aggravarsi. «Un caccia dell’aeronautica era in missione contro i jihadisti di Boko Haram a Rann, vicino al confine con il Camerun – ha confermato il generale Lucky Irabor, responsabile delle operazioni anti-terrorismo –. Tra le vittime ci sono operatori umanitari che lavorano per l’organizzazione non governativa, Medici senza frontiere (Msf), e per il Comitato internazionale della croce rossa (Cicr)». Alcune fonti parlano di 120 feriti, tra cui almeno due soldati e sei membri del Cicr. Secondo le autorità nigeriane, però, «i numeri sono ancora imprecisi». L’operazione aerea è stata lanciata in seguito a delle informazioni che confermavano un raggruppamento degli integralisti islamici di Boko Haram in quell’area. «Al momento è troppo presto per sapere se si è trattato di un errore tattico o geografico – ha continuato a sottolineare Irabor –. In ogni caso l’aereo non ha volutamente preso di mira i civili e sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta». È da più di un anno che la Nigeria, insieme a Ciad, Camerun e Niger, ha lanciato una serie di offensive militari contro la setta jihadista. E sebbene gli eserciti regionali abbiano raggiunto alcuni modesti successi, i ribelli continuano ad attaccare, soprattutto nel nord-est della Nigeria. L’ultimo attentato suicida ha colpito l’università della città di Maiduguri lunedì, uccidendo un professore e un bambino. Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 18 gennaio 2017
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