ESreverSE_3, come in un film

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Terzo episodio della saga “ESreverSE”: Il giudice che doveva presiedere un’udienza

voluta dall’avvocato della madre togolese di B., sostenuta dalle autorità diplomatiche e politiche italiane, non si è fatto trovare in tribunale. Altri segnali di fumo provengono invece dagli “esperti” della comunicazione che, per almeno due anni, hanno costruito un castello di carte prossimo al crollo.

LOMÉ, Togo – Due famiglie, una togolese e una italiana, continuano ad essere (loro malgrado) al centro di un intrigo politico tra Italia e Togo in cui sono coinvolti esperti dell’industria cinematografica e comunicazione. Secondo i loro piani, l’approvazione dello Ius Scholae dipendeva (almeno in parte) da un sedicenne di nome B., arrivato a Milano prima del suo dodicesimo compleanno. I due precedenti articoli (“ESreverSE” e “ESreverSE_2”) hanno sollevato alcune questioni che, per chi non conosce il contesto, potrebbero risultare complicate da comprendere. Ho ricevuto infatti diversi commenti al riguardo. Gran parte dei lettori non hanno però il tempo di sospendere gli impegni personali o professionali per dedicarsi alla lettura di una storia che, per il momento, è relegata a un modesto blog dedicato all’Africa. È comunque necessario continuare per chiarire il prima possibile alcuni preoccupanti “segnali di fumo”.

Per riassumere: decine di media italiani avevano accusato questa estate Essé, padre 38enne di B., di “maltrattamenti nei confronti di minore” e “omofobia”. La scintilla è stata però provocata da un certo Marco Guarnieri, imprenditore milanese legato a Forza Italia, che è corso a fare la segnalazione ai carabinieri di Via Moscova a Milano. Guarnieri è il padre di Sofia, ex compagna di scuola di B. A questa famiglia se ne aggiunge un’altra composta da Olivia Sestilli e sua figlia C., entrambe molto vicine a B. dai tempi delle scuole medie.

Essé, ex volontario che aiutava in un centro per malati di HIV/Aids in un villaggio del Togo prima di partire in Italia nel 2017, sta cercando in questi giorni di gestire le conseguenze di questa vicenda, oltre al suo lavoro di ingegnere informatico presso un istituto milanese. È arrivato a Lomé qualche giorno fa per provare a risolvere la situazione. Ieri ha aspettato l’arrivo del giudice in un tribunale di Lomé senza alcun successo. Il giudice era “occupato in altra sede” e i suoi sostituti non sembravano disposti a sostituirlo.

MARCO GUARNIERI IL “TRUFFALDINO”?

L’oggetto dell’email arrivato alcune sere fa non mi ha invece particolarmente stupito: “Capisco la cultura Africana, ma potresti provare a contattare B. prima di scriverne”. Data: 14 ottobre alle 19h44. Non c’era firma, solo la breve descrizione del ruolo del mittente: “Colui che si occupa di B.” L’indirizzo email da cui proveniva il messaggio era ancora più controverso: “Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”. Facendo alcune semplici ricerche ho scoperto che il dominio “rowplant.com” avrebbe queste caratteristiche: “Il dominio di posta rowplant.com è valido, ha record DNS MX corretti (mx.mail-data.net) ed è in grado di accettare nuove email. Gli algoritmi di convalida email IPQS hanno rilevato che gli indirizzi email su questo dominio sono temporanei, usa e getta e probabilmente utilizzati per abusi e comportamenti fraudolenti. IPQS ha un'elevata sicurezza che questo dominio venga utilizzato per condurre comportamenti abusivi, tra cui truffe. Tutti gli utenti di questo dominio devono essere trattati con cautela”.

Ho poi “analizzato” la prima parte dell’indirizzo email: “xohora”(i numeri di solito sono legati a una data di nascita o agli anni del mittente). Con mia sorpresa si è aperta una pagina che si occupa di escort e altre cose legate al buisness della prostituzione. “Colui che si occupa di B.”, incapace persino di scrivere correttamente il nome del ragazzo per intero (aggiungendo maiuscole dove non c’è bisogno), non sembra quindi una delle migliori frequentazioni in grado di aiutare con la cittadinanza o lo Ius Scholae. Riporto il suo messaggio per intero:

“Non ti lascio la mia mail ufficiale – che per altro io e Essé abbiamo già – poichè devo proteggere i mie figli dal papà di B. che ha usato parole poco consone. Per saperne di più contatta B., credo che Tu il suo numero lo abbia. In ogni caso per vivere ovunque al mondo qualche soldo serve, se un padre abbandona un figlio senza mandargli nulla ad una madre che si sostenta a malapena con € 100 al mese la cultura centra poco”.

Tralasciando gli errori grammaticali, non posso trarre altra conclusione se non quella che questa strana email sia stata scritta e spedita da Marco Guarnieri, colui che neanche alcuni carabinieri ormai sopportano più. Colui che ha “lanciato l’allarme” di un “padre togolese che maltratta suo figlio gay e lo rispedisce in Africa per farlo curare”. Colui che ha permesso alla quasi totalità della stampa italiana di pubblicare enormi falsità per promuovere la campagna dello Ius Scholae appoggiata da FI e PD (sarei inoltre curioso di sapere se nella segnalazione ai carabinieri Guarnieri abbia incluso o no il termine “gay” o “omossessuale” per giustificare i “maltrattamenti” di Essé).

Ma siccome sono pessimo con la tecnologia, ho chiesto aiuto a Nicola, il magico informatico toscano che mi gestisce il sito da oltre un decennio (e che prima o poi riuscirò a pagare per il suo prezioso lavoro). La sua reazione: “Rispondigli che il tuo informatico vuole capire come ha fatto a mandarti questo messaggio dal sito”. Guarnieri ha confermato alla famiglia italiana di essere legato a Forza Italia e di occuparsi di Ius Scholae. “Questo Guarnieri deve essere un mercenarietto della politica – è il commento di un politico milanese –, forse Forza Italia l’ha pagato per impiantare la storia di B. nei giornali italiani”.

OLIVIA SESTILLI LA “REGISTA”?

Olivia Sestilli, che come ho spiegato nel precedente articolo, ha trascorso molto (forse troppo) tempo con B. ed è nota per essere una “produttrice televisiva e esperta di comunicazione”. Nel 2014 ha prodotto una serie web chiamata “40 Wanted” che narra le avventure di un gruppo di 40enni milanesi ex compagni del liceo durante la Milano dell’Expo 2015. La prima connessione pubblica tra Sestilli e Guarnieri sembra risalire almeno al 2009. Entrambi appaiono sulla rivista TV-KEY. Sestilli fa parte del “management/staff” di “Les Enfants” (i bambini), un “bureau dedicato alla produzione creativa in tutte le sue declinazioni”. Guarnieri, invece, è tra i contatti della “ProximaMilano”, una casa di produzione fondata nel 2003, insieme ad Alessandro Gaieni, Andrea Masera e Claudio Falconi.

Sestilli, al contrario di Guarnieri, agisce più nell’ombra di questa triste vicenda. Sembra avere un discreto patrimonio economico per permettersi di finanziare (almeno in parte) la vita di B., di sua madre e di sua nonna in Togo. Una volta ottenuta la cittadinanza, Sestilli ha offerto a B. la possiblità di vivere con lei, sebbene altri membri della famiglia italiana si siano resi disposti ad accoglierlo. I carabinieri, tornati recentemente dalla famiglia italiana di Essé per continuare le indagini, stanno spostando il loro radar verso Guarnieri sebbene quest’ultimo vanti “potenti connessioni politiche”. Inoltre, le autorità italiane saranno probabilmente tra i primi ad accogliere B. a Malpensa per porgli alcune domande nel caso in cui il minorenne riuscisse a tornare in Italia.

BOARETTO-EKUE LA “STRANA COPPIA”?

Sono ancora più preoccupanti le modalità secondo cui Alessandra Boaretto, “console generale onoraria” italiana in Togo, sta gestendo il “caso B.”. Tra le varie email scambiate con il ragazzino sedicenne, ce ne sono alcune in cui compare il suo indirizzo “Gmail”. Non siamo forse ai livelli di ciò che è succcesso con Hillary R. Clinton, ma le premesse non sono positive. In uno scambio di email intitolato “estratto di nascita”, Boaretto fornisce indicazioni dettagliate sulla procedura e menziona l’avvocato K.T.A. prima di organizzare un appuntamento al consolato. Non conosco nel dettaglio le norme legate alla corrispondenza elettronica ufficiale attraverso l’utilizzo di un indirizzo email che sembra privato, ma mi chiedo se le autorità italiane lo permettano. Soprattutto se si tratta di spingere per un documento tanto importante e delicato come la cittadinanza italiana. Il Dr. Ekue, marito della console ed “eminenza grigetta” del consolato (affiliato per anni alla Lega di Salvini), sembra invece agire in maniera abbastanza indipendente. Anche lui è autore di strani messaggi telefonici intenzionati a raggiungere Essé “per via anonima”.

Caro B., ti lascio un messaggio che risponde a quello criptico spedito “anonimamente” da Guarnieri. Non ti contatto di mia iniziativa perché preferirei prima parlare con i tuoi genitori vista la tua età. Se invece vuoi contattarmi tu, ripeto, non ci sono problemi. A questo punto credo tu capisca di essere stato usato da gente con pochi scrupoli che, probabilmente, è stata reclutata e pagata per tenerti d’occhio fino alla prossima campagna elettorale. Mi raccomando, quindi, non esitare a chiedere aiuto alle persone giuste se le cose inizieranno ad andare troppo storte. Sono convinto che gran parte dei tuoi compagni di classe e professori capira' come tu sia rimasto vittima di drammatiche dinamiche politiche.

Aspettiamo comunque il fatidico appuntamento in tribunale. Il giudice, con tutta probabilità, ti chiederà di confermare la vera ragione del tuo “abbandono” in Togo. Ti consiglio quindi, con tutta sincerità, di dire tutta la verità.

Matteo Fraschini Koffi

Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance