Daniel arap Moi, «professore» dal pugno di ferro

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DAKAR, Senegal - A 95 anni, si è spento, ieri, Daniel Toroitich arap Moi, il controverso ex presidente del Kenya che governò il Paese dal 1978 al 2002. L’attuale leader, Uhuru Kenyatta, ha dato la notizia attraverso un comunicato trasmesso dalla Kbc, la televisione di Stato. «Con profonda tristezza e dolore annuncio la morte di un grande uomo di Stato africano – diceva il proclama presidenziale –. Il secondo presidente della Repubblica del Kenya è morto dopo un mese di ricovero al Nairobi Hospital circondato dai suoi familiari ». La più grande economia dell’Africa orientale sarà in lutto fino alla data, non ancora stabilita, del funerale di Stato.

Arap Moi è stato per anni il garante di una rara stabilità politica nella regione. Un equilibrio che, però, il presidente riusciva a ottenere solo con l’arma del terrore, spesso impiegata nei confronti dei suoi cittadini. «Durante il regime di arap Moi, il potere giudiziario e il Parlamento sono diventate delle marionette – rilevava un rapporto redatto da esperti indipendenti dopo che l’ex leader ha lasciato il potere in maniera pacifica nel 2002 –. La corruzione, soprattutto quella legata alla concessione della terra, è stata istituzionalizzato,

accentuando la diseguaglianza». Il defunto capo di Stato, di etnia kalenjin, è stato il successore di Jomo Kenyatta, kikuyu, e primo presidente del Kenya. Durante il suo governo, si sono intensificate le divisioni tra le differenti etnie del Paese e gran parte degli oppositori sono stati arrestati, torturati o uccisi.

Sebbene alcuni alleati siano stati perseguiti per una serie di scandali di corruzione, arap Moi – soprannominato da alcuni “il professore della politica” – è sempre stato un intoccabile. La sua famiglia rimane una delle più ricche del Continente, con un business di miliardi di dollari. Le vittime del governo di arap Moi, però, non si arrendono: «Siamo ancora in attesa di giustizia».

Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 5 gennaio 2020 © RIPRODUZIO NE RISERVATA

Tags: avvenire cronaca

Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance