Mozambico, 64 migranti soffocati nel Tir della morte
DAKAR, Senegal - Decine di cadaveri trovati ammassati nel retro di un camion. Una tragica realtà legata alla migrazione interna all’Africa, un fenomeno ignorato dai Paesi occidentali occupati a proteggere le loro frontiere dalla cosiddetta «invasione » degli africani. È successo ieri alla frontiera tra Malawi e Mozambico.
«Sono 64 i morti e 14 i sopravvissuti », ha spiegato alla stampa Amelia Direito, portavoce del servizio per l’immigrazione della provincia di Tete, nel nord–ovest del Mozambico. «Abbiamo intercettato questi potenziali migranti illegali nella località di Mussacana, dove sono morti soffocati dentro un container. Secondo le prime informazioni – ha continuato Direito –, sono tutti di nazionalità etiope e tentavano di raggiungere il Sudafrica attraverso il Mozambico». Il camion è stato fermato dalla polizia di frontiera vicino al ponte di Mussacana, situato su una delle rotte più trafficate dai migranti che dall’Africa orientale e centrale vogliono raggiungere il Sudafrica, una delle più grandi economie del Continente. «Abbiamo fermato il mezzo verso l’una di mattina – ha riferito sotto anonimato uno degli agenti coinvolti in questa drammatica vicenda –. Visto l’orario insuale per un camion che vuole attraversare la fron- tiera, abbiamo chiesto se potevamo controllare meglio il carico». All’inizio il conducente e il suo assistente si sono opposti. Fingevano di trasportare un «carico normale». Ma all’improvviso, durante la discussione, si sono sentite le grida dei migranti che stavano morendo e battevano con i pugni contro le pareti del container. Dopo tale macabra scoperta, i due trafficanti sono stati immediatamente fermati. Inoltre, hanno rivelato alle autorità che il prezzo di ogni migrante è di circa «30mila meticais» mozambicani, circa 450 euro. I sopravvissuti si trovano ora nelle mani delle autorità. Alcune immagini dei corpi senza vita dei migranti sono state invece mostrate alla televisione mozambicana. I cadaveri apparivano accatastati uno sopra l’altro come sacchi. Le autorità hanno avviato un’inchiesta per scoprire come funziona la rete del traffico di migranti. Il conducente ha raccontato di essere stato reclutato lungo la frontiera malawiana da un uomo che lo aveva pagato per portare il gruppo di migranti al di là del confine con il Mozambico. «Abbiamo arrestato due persone – ha affermato ieri Orlando Mudumane, il portavoce della polizia mozambicana –, il conducente e almeno uno degli intermediari». Da anni il Mozambico è il trampolino i migranti africani che vogliono raggiungere la città sudafricana di Johannesburg. La loro intenzione è semplice: trovare un lavoro e spedire parte del proprio guadagno alle loro famiglie. «In Sudafrica arrivano da diversi Paesi dell’Africa come Etiopia, Somalia, Repubblica democratica del Congo, nigeria e il vicino Zimbabwe – affermano gli esperti – . Negli ultimi anni tali ondate migratorie hanno provocato violenti scontri soprattutto tra gli imprenditori locali e quelli stranieri».
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 25 marzo 2020© RIPRODUZIONE RISERVATA