Tragedie dei migranti: le colpe dei governi africani
Morte di sete 40 persone in pieno Sahara. In viaggio con i profughi che sognano l’Europa
Caro Beppe, cari Italians, sono appena tornato da Agadez, in Niger, dopo aver viaggiato con alcuni dei migranti che continueranno a morire nel Mediterraneo. Dalla “porta del deserto”, ogni giorno, ripeto, ogni giorno, migliaia di giovani cercano di raggiungere l’Europa. Senza ritornare sui dettagli di quello che è considerato uno dei viaggi più pericolosi dell’era moderna (pubblicherò sul mio sito un reportage al riguardo), volevo brevemente esprimere la mia, e quella di altri africani, più profonda delusione per il comportamento dei nostri dirigenti e concittadini. È paradossale che siano i cittadini italiani a osservare minuti di silenzio per i morti di Lampedusa al posto dei cittadini africani. Sono d’accordo con Maurice Nguepe, capo dell’Organizzazione per la gioventù africana: al recente summit dell’Unione africana si è discusso solo di come aumentare il grado di immunità delle autorità, le quali dovrebbero invece rispondere dei gravissimi crimini di cui sono accusate. Che t ristezza. La tragedia di Agadez e Lampedusa dovrebbe invece essere tra le priorità dei Paesi dell’Africa sub-sahariana. Inutile utilizzare la scusa dei soldi, i soldi ci sono (dopo il disastro di Fukushima, il Togo ha inviato milioni di franchi CFA al Giappone). La possibilità di fornire più impieghi alla gioventù africana esiste. Abbiamo grandi teste, ma poche di esse hanno la volontà di agire per il bene comune: africano ed europeo. Gli esempi di spreco di denaro, energia, e tempo che potrei dare richiederebbero tonnellate d’inchiostro. Ma molti sono già stati ben descritti da Graham Hancock, Dambisa Moyo, David Rieff, James Shikwaty, Paul Theroux, etc. Dopo otto anni in Africa e come italiano di origine togolese, mi sento di affermare ciò che dovremmo sempre ricordare, cioè, l’ovvio: senza un serio e doveroso interesse da parte dei governi africani da cui i migranti partono, l’Europa non troverà alcuna soluzione a tale fenomeno. Cordialmente,
Niente da aggiungere: grazie MKF. Non sei uno che parla da lontano e per sentito dire. Le cose che racconti e commenti le hai viste e le vedi (molti Italians, sono certo, ricordano le tue magnifiche fotografie).
La nostra incapacità di aiutare gli africani in Africa sta generando questa tragedia epocale. Lo so, è difficilissimo, considerata l’inadeguatezza, la corruzione, il cinismo e la rassegnazione di molti governi locali. Ma gli abitanti di quel continente, che oggi sono più di 1 miliardo (il doppio degli europei che vivono nei 28 Paese UE), saranno 2 miliardi nel 2050 e 4 miliardi nel 2100. Se non inventiamo qualcosa, l’Europa verrà travolta. Beppe Severgnini
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