Gambia/Il dittatore cambia idea «Non riconosco la sconfitta»

Gambia

BANGUI, Centrafrica - Non vuole mollare l’«uomo di ferro » del Gambia. Dopo aver concesso, pochi giorni fa, la vittoria elettorale al suo rivale, Adama Barrow, il presidente uscente Yahya Jammeh ha fatto marcia indietro. Il processo elettorale del primo dicembre rischia quindi di sprofondare nella violenza. «Un’indagine ha riscontrato diverse irregolarità durante le votazioni – ha detto ieri Jammeh in un discorso alla televisione di Stato –. Pretendiamo quindi nuove elezioni, trasparenti e con una commissione elettorale onesta». Al potere da 22 anni, il dittatore gambiano aveva sorpreso tutti quando aveva dichiarato di aver accettato la sconfitta: 36% per lui contro il 45% di Barrow. E i dubbi di un suo possibile dietrofront sono sorti quasi subito. Nella capitale, Banjul, la tensione sta quindi montando. «Ho aperto un canale di comunicazione per convincere Jammeh a facilitare un tranquillo trasferimento dei poteri nel supremo interesse di questo Paese', ha commentato ieri il presidente eletto dopo aver organizzato una riunione d’emergenza, adottando tutte le necessarie misure di sicurezza. Le autorità locali hanno invece impedito l’atterraggio all’aereo di Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia e attualmente a capo della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). «Per il momento Jammeh ha rifiutato l’entrata nel Paese a Sirleaf», ha confermato ieri il ministro degli Esteri del Senegal, Mankeur Ndiaye. Intanto gli Stati Uniti sono stati i primi a condannare il passo indietro di Jammeh, definendolo «un tentativo per rimanere illegalmente al potere». Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 11 dicembre 2016

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Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance