Arresti, roghi e scontri: il Togo dice «basta» alla dinastia Gnassingbé
Lomé, TOGO - Diverse persone sono state arrestate ieri nel primo giorno di scontri con le forze dell’ordine dopo due giornate di manifestazioni nella capitale togolese, Lomé . Gas lacrimogeni, lanci di pietre, e roghi di mezzi e pneumatici si vedevano in tutto il quartiere di Bè, roccaforte dell’opposizione. La gente ha marciato per dire «basta al regime». «Sono 50 anni che la famiglia Gnassingbé, padre Eyadema prima e figlio Faure poi, governano con impunità – urlavano i sostenitori dell’opposizione–-. Libereremo il Togo». Decine di migliaia di cittadini sono scesi in piazza in varie località del Paese, vestendo i colori rosso e arancione dell’opposizione.Il governo ha ammesso di aver bloccato da mercoledì scorso l’accesso a Internet in gran parte del territorio, sebbene abbia invece approvato un «pre-progetto di legge» legato al limite dei mandati presidenziali e alle elezioni a doppio turno. I leader dell’opposizione vogliono il ritorno alla Costituzione del 1992, con «leggi più democratiche di quelle attuali». Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - sabato 9 settembre 2017
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