Zimbabwe / Mugabe resta «libero» Verso l’impeachment
In Zimbabwe un presidente può governare seppur “imprigionato”. Il caso di Robert Mugabe, apparso brevemente in pubblico ieri a una cerimonia universitaria , rappresenta un caso unico al mondo di un capo di governo agli arresti domiciliari. Per questo l’opposizione e il suo stesso partito al potere esigono al più presto le sue dimissioni. «Domani ad Harare manifesteremo affinché cresca la pressione per spingere Mugabe ad andarsene – ha assicurato Christopher Mutsvangwa, leader dei veterani dello Zanu-Pf, il partito al potere –. Il prossimo passo sarà una richiesta di impeachment da sottoporre al Parlamento in una seduta fissata per martedì in caso non ci sia il suo ritiro». A fare eco a tali dichiarazioni ci sono anche i leader oppositori del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc).
Intanto, Emmerson Mnangagwa, licenziato la settimana scorsa dal ruolo di vice-presidente e leader dell’ala più anziana dello Zanu-Pf, aspetta il momento migliore per salire al pote- re. «Non voglio che la mia presenza nel Paese risulti destabilizzante – ha detto Mnangagwa, soprannominato “il coccodrillo” e candidato alla presidenza contro la first lady, Grace Mugabe –. Rientrerò nel Paese solo quando il presidente sarà disposto a lasciare la sua poltrona».
Sono ore molto complicate per lo Zimbabwe, teatro da martedì scorso di uno strano colpo di Stato. Da quando l’esercito è intervenuto per «arrestare i nemici che circondano Mugabe e provocano sofferenze sociali e economiche alla popolazione», i cittadini sono con il fiato sospeso in attesa di una soluzione definitiva. «Si vive nell’incertezza e i cambiamenti tanto attesi dalla popolazione sono legati allo scontro interno al partito», hanno commentato alcune fonti all’agenzia Fides. I corpi diplomatici, anch’essi confusi riguardo alla situazione attuale, temono lo scoppio di violenze e auspicano una «transizione democratica».
Il segretario di Stato statunitense, Rex Tillerson, ha detto che «il popolo dello Zimbabwe deve poter scegliere il proprio governo attraverso elezioni democratiche ». Un desiderio condiviso da Mugabe, il quale ha espresso l’intenzione di restare presidente fino alle elezioni previste per metà 2018. La moglie Grace, sostenuta dall’ala più giovane dello Zanu-Pf, è anch’essa agli arresti domiciliari. Mancava però nella foto che ritraeva un sorridente Robert Mugabe a fianco del comandante dell’esercito, il generale Constantino Chiwenga. «Siamo comunque a un punto di non ritorno – affermano gli esperti –: i negoziati in corso puntano a un governo transitorio di coalizione senza, però, la figura di Mugabe».
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 18 novembre 2017 © RIPRODUZIONE RISERVATA