Ucciso un altro sacerdote nel Kivu
Un prete cattolico è stato ucciso a sangue freddo domenica nel Nord Kivu, provincia orientale della Repubblica democratica del Congo. Padre Étienne Sengiyumva, 38 anni , è l’ultima vittima di una serie di aggressioni che stanno prendendo di mira i preti cattolici in varie zone del Paese. I responsabili di questo omicidio farebbero parte di un gruppo ribelle attivo da diversi anni.
«Padre Sengiyumva è stato ucciso dai miliziani del Mai Mai Nyatura nella località di Kyahemba», ha confermato ieri alla stampa padre Louis de Gonzague Nzabanita Sebakara, vicario generale della diocesi di Goma, capo- luogo del Nord Kivu, dove è avvenuta l’aggressione. «Il gruppo ribelle lo ha ammazzato dopo che il sacerdote aveva celebrato un battesimo e un matrimonio. Alcuni uomini armati sono infatti entrati nella sala parrocchiale e gli hanno sparato alla testa mentre era in compagnia di alcuni suoi collaboratori ».
L’autorità ecclesiastica congolese ha subito avviato un’inchiesta per capire le dinamiche esatte dell’assassinio. Gli ostacoli, però, sono molti: dal vasto numero di gruppi armati che si aggira per il Congo orientale, alla mancanza di collaborazione da parte delle autorità governative locali e nazionali. «Padre Étienne è stato ucciso sul campo – ha commentato all’agenzia Fides
monsignor Théophile Kaboy Ruboneka, vescovo di Goma –. Qui nel Nord Kivu c’è il caos totale, siamo completamente abbandonati e viviamo solo grazie alla provvidenza».
Durante la domenica di Pasqua, nella stessa provincia, era stato rapito e rilasciato dopo qualche giorno Célestin Ngango, parroco della località di Karambi. I sequestratori avevano chiesto un riscatto di 500mila dollari. Per mantenere il controllo delle aree che occupano, gli insorti rapiscono con l’obiettivo di ottenere riscatti e seminare terrore tra la gente.
«Da quando la Chiesa congolese ha manifestato il suo dissenso per il presidente, Joseph Kabila – affermano diversi esperti – , le autorità sono state accusate di perseguire i religiosi in maniera molto intimidatoria». Kabila, al potere dal 2001, sembra deciso a candidarsi alle elezioni presidenziali del prossimo dicembre. Da mesi migliaia di congolesi, appoggiati anche dalla Chiesa locale, protestano in strada contro il governo.
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 10 aprile 2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA