Padre Gigi, Silvia e Luca: tre storie, tre fattori comuni

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Lomé, TOGO - Padre Gigi Maccalli, Silvia Romano, Luca Tacchetto. Tutti scomparsi, in tre Stati dell’Africa subsahariana, negli ultimi quattro mesi. Maccalli (57 anni) è stato sequestrato il 17 settembre da un gruppo armato nella località di Bomoanga, 120 chilometri a ovest della capitale del Niger, Niamey. Romano (23 anni) è stata invece rapita il 20 novembre, sempre da uomini muniti di Kalashnikov, nel villaggio di Chakama, a circa 70 chilometri dalla costa del Kenya.

Per il trentenne Tacchetto (e la sua amica canadese, Edith Blais), di cui non si hanno notizie dal 15 dicembre, l’ultimo luogo dove è stata registrata la sua presenza è Bobo Dioulasso, nel sud-ovest del Burkina Faso. Nonostante ogni storia abbia le sue differenti caratteristiche, sono molti i punti in comune. Per esempio, l’assenza di una richiesta pubblica di riscatto. Sebbene molti gruppi jihadisti abbiano voluto denaro in cambio della liberazione degli ostaggi, in genere i loro finanziamenti provengono da altre fonti. Nei tempi recenti, il terrorismo islamico in Africa subsahariana sembra essere mosso da due motivazioni principali: dare un chiaro messaggio di instabilità territoriale alle autorità locali e competere con altri gruppi jihadisti, colpendo più duramente e velocemente. Anche le difficoltà riscontrate dai governi africani durante le ricerche rappresentano purtroppo un comune denominatore. Grazie a una forte pressione esercitata dalla stampa locale e internazionale, le forze di sicurezza keniane avevano infatti impiegato reparti speciali, elicotteri, droni, e agenti sotto copertura. Affermano però di essere tuttora a mani vuote.

Un altro fattore che accomuna le storie dei nostri tre connazionali sono i luoghi della scomparsa: aree abbastanza isolate e lontane dalle regioni più a “rischio”. Questo potrebbe dimostrare che l’avanzata jihadista non avrebbe più confini o limiti, e che i governi africani non riescono per ora a contrastarla. Le ultime notizie di padre Maccalli risalgono all’inizio di dicembre: «È vivo e sta bene», aveva assicurato padre Desiré Salako, suo confratello presso la Società missioni africane (Sma). Nel caso di Silvia, volontaria per mesi in Kenya, il governo keniano ha arrestato oltre 100 persone. Per il momento, però, nessuna sembra essere stata davvero utile alle ricerche.

La scomparsa di Tacchetto, turista e volontario, è invece avvolta dal mistero. Varie voci dicono di averlo avvistato in differenti zone del Burkina Faso, ma non ci sono prove concrete. Forse mai come prima, la collaborazione tra Italia e Africa necessita di fare degli importanti passi avanti su più fronti.

Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 10 gennaio 2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance