REPUBBLICA CENTRAFRICANA «È un grande giorno per la pace»
Avvenire Mauro Garofalo, esponente della Comunità di Sant’Egidio che da un anno e mezzo si sta occupando come “facilitatore” del processo di pace. «La speranza è che già dai prossimi giorni si possa assistere a una progressiva riduzione delle violenze a cui purtroppo abbiamo assistito in questi ultimi mesi. La comunità internazionale sostiene questo accordo e – sottolinea Garofalo –, come Sant’Egidio, continueremo a sostenere la pacificazione del Centrafrica anche durante la fase di implementazione». Per la prima volta si sono riuniti attorno a un tavolo tutti i principali leader dei 14 gruppi armati che da anni seminano il terrore nel Paese. «Da oggi – conclude Garofalo – ci si dovrà impegnare per il rispetto di un progressivo disarmo dei ribelli, già cominciato nei mesi scorsi, e per una riconciliazione nella società civile e nelle comunità religiose».
La Repubblica Centrafricana ha conquistato l’indipendenza dalla Francia nel 1960. Per decenni, però, ha conosciuto vari colpi di Stato, violenze e il saccheggio delle proprie risorse: specialmente oro, diamanti e altre pietre preziose. Vari gruppi armati, indipendentemente dalla religione a cui dicono di appartenere, hanno occupato vaste zone del Paese con le armi, attaccando ribelli rivali e civili innocenti. Le violenze sono spesso scoppiate nelle chiese o nei campi profughi dove gli insorti prendevano di mira anche donne, bambini e anziani. Il presidente centrafricano, Faustin-Archange Touaderà, ha dimostrato di non essere in grado di gestire la crisi né dentro né fuori dalla capitale Bangui.
Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 5 febbraio 2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA