Congo, crollo nella miniera: uccisi 43 operai

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RDCONGO - È di almeno 43 morti il bilancio delle vittime del crollo in una miniera di rame e cabalto nel sud-est della Repubblica democratica del Congo. Tale cifra potrebbe però aumentare.

«Decine di minatori sono ancora dispersi – hanno confermato le autorità –. Stiamo facendo di tutto per ritrovarli ». L’incidente è avvenuto giovedì. Diverse persone sono rimaste sepolte sotto la miniera di Kov, una concessione della Kamoto copper company (Kcc), a nord di Musonoi, nella provincia del Katanga, vicino al confine con lo Zambia. Tra le società coinvolte negli scavi c’è la multinazionale Glencore che, attraverso la sussidiaria Katanga mining, detiene il 75 per cento della struttura. Inizialmente si stimava che le vittime fossero 36. Ma già durante la mattinata di ieri i soccorsi hanno scoperto altri cadaveri. «Pensiamo che ci siano altri corpi sotto le macerie – ha detto ieri Joseph Yav Katshung, un ufficiale governativo –. I minatori stavano purtroppo lavorando in maniera illegale sprovvisti di permessi». È molto comune infatti che nel sud del Congo, come in numerose

altre zone del continente africano, minatori improvvisati rischino la loro vita per recuperare varie risorse naturali. Dall’oro al cobalto, dal rame ai diamanti, il Congo resta tra i primi posti in classifica tanto per la quantità di ricchezze naturali del suo sottosuolo, quanto per gli incidenti mortali che avvengono in questi siti. Questo drammatico evento, però, poteva essere evitato.

Alcuni rappresentanti della Kcc avevano infatti già notato mercoledì delle crepe pericolose in diverse zone della miniera. Avevano quindi messo dei cartelli rossi per fermare i lavoratori. Decine di disperati hanno però ignorato gli allarmi e continuato a scavare.

M.F.K. per AVVENIRE - 29 giugno 2019 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tags: avvenire cronaca

Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance