Lo sviluppo del Benin nell'Africa che cresce

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per Avvenire

NAIROBI, Kenya - Ama definirsi un «afrottimista ». Lionel Zinsou, 63 anni, nato a Parigi

da padre beninese e madre francese, economista e banchiere di formazione, è stato consacrato come 'la stella del business' dal quotidiano transalpino, Le Monde. Dopo aver rifiutato più volte, lo scorso giugno ha finalmente accettato l'incarico di primo ministro del Benin. Oggi è invece il principale favorito a vincere le elezioni presidenziali come unico candidato appoggiato dal presidente uscente, Thomas Boni Yayi. Una mossa che ha spinto molti beninesi ad accusare Yayi di servilismo nei confronti della Francia, l'ex potenza coloniale. Senza dubbio, però, Zinsou è uno che di economia ne sa. Laureatosi alla Scuola Normale di Parigi e alla London school of economics, giovane consigliere economista per diversi presidenti africani e per il governo francese, e assistente professore alla facoltà di economia dell'università di Parigi 13. Durante gli anni successivi ha lavorato per Danone, per la banca Rothschild, e come direttore di PAI partners, tra i più grandi fondi d'investimento in Europa. Di natura molto affabile, Zinsou ritiene che l'Africa abbia un enorme potenziale economico pronto per essere sfruttato. «Questo continente sta vivendo una vera rinascita», afferma durante una delle tante conferenze sul futuro economico africano a cui è regolarmente invitato. «Dal 2005 l'Africa cresce di media al 5% ogni anno e ci sono alcuni Paesi come Namibia, Ruanda, Etiopia, e Mozambico che crescono ancora più velocemente. Ogni volta che gli europei e gli africani pessimisti mi criticano - continua Zinsou con il sorriso sulle labbra dai suoi oltre due metri d'altezza -, mi basta mostrargli i dati della vitalità economica africana». Per Zinsou l'ottimismo significa comunque realismo. Nonostante le grandi difficoltà per gran parte delle popolazioni, l'economista franco- beninese ricorda di come «all'epoca coloniale in Benin c'erano solo 40mila alunni nelle scuole, mentre ora ce ne sono 4 milioni»; oppure di quando nel Paese «c'era un solo ospedale nel nord e ora ci sono diverse strutture sanitarie in ogni distretto ». Grazie a una carriera tra i numeri, Zinsou è solito riempire i suoi dibattiti con cifre e percentuali. Ma affronta lo scetticismo legato all'Africa anche con esempi concreti, persino quando si tratta di temi come il potenziale spaziale del continente. «Il mercato satellitare africano è molto importante », ha detto durante un'intervista. 'L'Africa spaziale', secondo lui, «esiste già poiché i programmi di televisione e telecomunicazione si sviluppano con la crescita più rapida al mondo. Dobbiamo però capire – ha continuato con convinzione – come renderci più autonomi, appoggiandoci a tecnici ed esperti come l'ex premier del Mali che per anni ha lavorato alla Nasa». La sua positività non manca anche rispetto al mercato aereo. «L'Africa aerea è sempre più una realtà se si domanda a Boing e Airbus, i maggiori clienti dei prossimi vent'anni - afferma Zinsou -. Le linee Africa-Medio oriente e Africa-Cina hanno infatti lo sviluppo più veloce del globo ». Il premier beninese ha una risposta pure per la migrazione africana verso l'Europa: «Finiamola di parlare di Africa che emigra verso l'Europa e parliamo invece di Africa che emigra verso l'Africa, verso altri Stati africani, in maniera costante e molto più voluminosa - ribatte -. Gli africani che emigrano verso l'Europa sono pochissimi e non sanno che poi si ritroveranno in economie stagnanti come quelle dell'Occidente».

LA FONDAZIONE

Una realtà che promuove l'arte del Paese oltre a garantire un lavoro a 100 impiegati

Da dieci anni, una delle tre figlie di Lionel Zinsou, Marie-Cecile, porta avanti la Fondazione Zinsou basata nella capitale commerciale beninese, Cotonou. Una realtà artistica e culturale unica in tutto il continente africano. La fondazione è finanziata attraverso un milione di euro all'anno, interamente donati da Zinsou. Inoltre, un servizio di pullman trasporta regolarmente e gratuitamente gli alunni delle scuole di tutto il Paese per fargli visitare la fondazione e incontrare gli artisti. Con questa iniziativa, oltre a promuovere l'arte tradizionale e contemporanea beninese in particolare, e africana in generale, Zinsou da lavoro a circa 100 impiegati. Per un settore comunemente ignorato dalle autorità locali, e sostenuto con difficoltà da investimenti soprattutto stranieri, Zinsou sfida altri uomini d'affari africani a seguire il suo esempio. Da quando è nata, la fondazione è stata visitata da oltre 5 milioni di persone provenienti da tutto il continente e legate a differenti classi sociali.(M.F.K.)

 

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Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance