Mali. Sono vivi suor Gloria e i 5 ostaggi stranieri: spunta il video

Ostaggi

LOMÉ, Togo - Sembra che ci siano ancora speranze per i sei ostaggi rapiti dai jihadisti in diverse località del Sahel e mostrati sabato scorso in un video di 17 minuti. Tra di essi c’è anche la suora colombiana, francescana di Maria Immacolata, Gloria Cecilia Narvaez Argoty. «Chiediamo alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite di fornire il loro supporto per liberare la religiosa», recitava un co- municato del governo di Bogità, ripreso dall’agenzia Fides. Anche la Chiesa colombiana si è detta disponibile a cooperare al rilascio della donna. Suor Gloria è l’ultima ad essere stata rapita lo scorso 8 febbraio. Uomini armati l’hanno catturata nella località di Karangasso, in Mali. Nelle immagini, l’annuncio della voce fuori campo si inframmezza con le testimonianze dei progionieri. «È passato molto tempo ormai da quando siamo stati rapiti – dice il sudafricano Stephen McGown, sequestrato nel 2011 nella città di Timbuctù –. Fino a quando dovremo pensare che ci sarà una fine a tutto ciò?». Parole di disperazione sono state pronunciate anche dall’operatrice umanitaria francese, Sophie Petronin, rapita nella cittadina di Gao. La donna chiede al presidente, Emmanuel Macron, di «essere salvata». Gli altri ostaggi sono l’australiano, Elliot Kenneth Arthur, il rumeno, Iulian Ghergut, e la svizzera, Beatrice Stockly. I militanti del Gruppo di supporto all’islam (Nusrat al- Islam wal Muslimeen) – legato ad al-Qaeda – hanno rivendicato i rapimenti. I terroristi hanno trasmesso il video attraverso Telegram, il giorno prima del viaggio di Macron, arrivato in Mali per lanciare la forza multinazionale del G5-Sahel, formata da 5mila soldati di Ciad, Burkina Faso, Niger, Mauritania e Mali e operativa dall’autunno. Lo scetticismo rispetto all’iniziativa è però profondo. Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 4 luglio 2017

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