Migranti

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Foto: (Reuters Pictures)


Laser
Venerdì 16 ottobre 2015 alle 09:00
Replica alle 22:35

“È la prima volta dalla seconda guerra mondiale che assistiamo a una migrazione così massiccia in Europa!” Questo è solo uno dei commenti più comuni legati al recente flusso di migranti che da qualche anno sta sfidando le frontiere del “vecchio Continente”. Guerra, povertà, persecuzioni, carestie: ognuno ha la sua storia. Di una cosa si è comunque certi: questo periodo storico sta aiutando l’Occidente a capire che qualsiasi scelta di politiche interna, economica, ed estera, può avere forti ripercussioni a migliaia di chilometri di distanza. E invece di continuare a lamentarsi, prima di ogni decisione i Paesi che si sentono “invasi” dovrebbero ascoltare le storie di straordinario coraggio e disperazione di questi esseri umani ordinari. Per trovare una qualsiasi soluzione, è però necessario capire prima il problema. Ed è qui che subentra una nuova generazione di “migranti”, forse la più adatta a comprendere ciò che sta succedendo. Sono infatti figli di seconda e terza generazione caratterizzati da un misto di identità e culture. Mantengono forti legami con la loro terra di origine, ma vivono in quella che gli ha cresciuti. Persone come Willy: trentenne, di padre etiope, mamma eritrea e, come sua sorella, nato e cresciuto a Milano. Un ambasciatore di ciò che da “vecchio” sta diventando il “nuovo Continente”.

 

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Matteo Fraschini Koffi - Giornalista Freelance