Bangui, i mattoni del futuro «Adesso fabbrichiamo la speranza»

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LOMÉ, Togo - «Stiamo costruendo mattoni veri, mattoni nuovi, mattoni forti, più forti della guerra». Padre Federico Trinchero introduce così il progetto dei frati del Carmel nella capitale centrafricana, Bangui. Un’iniziativa nata quest’anno con l’obiettivo di fornire materiale di alta qualità per costruire edifici di vario genere . «Si tratta di un piccolo sogno che coltivavamo da anni», racconta ad

Avvenire il religioso. «Grazie all’aiuto di diverse persone e istituzioni, tra cui la Conferenza episcopale italiana, siamo finalmente riusciti a realizzarlo. La domanda era semplice – spiega padre Trinchero, che vive in Centrafrica dal 2008 –: se c’è un Paese da costruire, perché non provare a produrre mattoni? Un’esperienza piena di significati e di echi simbolici contro le continue violenze in tutto il territorio».

L’ultima guerra civile centrafricana è cominciata alla fine del 2012. In seguito al colpo di Stato che l’anno dopo ha fatto cadere l’ex presidente, François Bozize, nel 2016 è salito al potere Faustine-Archange Tuadera. L’attuale presidente, però, è in grave difficoltà. Sebbene sia stato spesso dipinto come un “conflitto di religione”, la comunità cristiana contro quella musulmana, la ragione di fondo sta nelle ingenti ricchezze del Paese e nella “corsa” a sfruttarle: soprattutto oro, petrolio e diamanti. «C’è chi si ostina a continuare la guerra, distruggendo quel poco che si era costruito in quasi sessant’anni d’indipendenza – continua il missionario carmelitano –. Ma c’è anche chi, discretamente e con determinazione, si ostina a costruire piccoli cantieri di pace e di speranza». I macchinari sono arrivati dal Sudafrica insieme a James, un ingegnere-formatore congolese, che ha insegnato a una trentina di operai come produrre i mattoni. «Mettiamo 46 per cento di argilla, la stessa quantità di sabbia, un 8 per cento di cemento e un po’ d’acqua – ha spiegato James ai suoi apprendisti muratori –. I mattoni sono pressati da due pistoni, innaffiati per una settimana e, senza usare forni, sono già pronti all’uso». I frati del Carmel di Bangui si “vantano” con gioia del loro primo cliente: papa Francesco. «È in corso di costruzione un centro per i malnutriti voluto dal Pontefice quando era venuto in Centrafrica nel 2015 – conclude padre Trinchero –. L’edificio è stato realizzato proprio con i nostri mattoni. Come primo cliente, quindi, non c’è male!».

Matteo Fraschini Koffi per AVVENIRE - 11 ottobre 2018 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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